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JACOBO

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Jacobo è il padre di Pietro Antonio, e, al momento attuale, il capostipite più antico mai individuato della famiglia Berri di Viguzzolo. Con lui possiamo provare ad immaginare come fosse la vita della famiglia addirittura nel 16° secolo. 

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NATO: all'incirca nell'ultimo quarto del 1500, probabilmente nel 1583 se fosse il figlio di Gio Antonio e Arasina.

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MATRIMONIO: risulta unicamente un legame clandestino con una donna sposata, Francesca Scaccheri, che porterà alla nascita di Pietro Antonio nel 1611.

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MORTO: tra il 1611 ed il 1629.

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Con le indagini svolte nel giugno 2022 ed il ritrovamento dell'atto di matrimonio tra Pietro Antonio Berri e Paola Bellingeri del 1629, si è potuto finalmente accertare il nome del padre di Pietro Antonio: era Jacobo, già deceduto al momento dello sposalizio.

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Jacobo è il nome degli atti ufficiali della Chiesa in latino: è verosimile immaginare che nella vita di tutti i giorni, il nome utilizzato fosse Iacopo o Giacomo.

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Quello che i documenti ci tramandano è che nel 1611 Jacobo ebbe Pietro Antonio a seguito di un rapporto illecito con Francesca Scaccheri (che, per questo, viene definita "adultera" nell'atto di nascita di Pietro Antonio).

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Il fatto che il bimbo non sia stato abbandonato, ma che, anzi, sia stato battezzato e cresimato secondo i canoni religiosi previsti all'epoca e che sull'atto di nascita appaiano in chiaro i nomi del padre e della madre adultera, suggerisce che i due genitori volessero regolarizzare la vita del neonato e non darlo in adozione o, come spesso accadeva per i bambini nati da rapporti illeciti, abbandonarlo.

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Cosa fece Jacobo con il bambino dopo il battesimo non è chiaro: dagli atti non risulta alcun suo matrimonio, nè la nascita di altri figli. Probabilmente, però, prese con sè Pietro Antonio.

 

Le uniche informazioni certe che lo riguardano, sono che egli fosse vivo nel 1611 quando nacque il figlio Pietro Antonio e che fosse deceduto nel 1629, quando Pietro Antonio si sposò.

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Ma purtroppo nei registri dei decessi dal 1611 al 1629 non è risultato alcun Jacobo: potrebbe pertanto essere morto fuori da Castelnuovo, oppure l'atto non è stato registrato o è stato riportato con un nome errato. Sarà necessaria un'ulteriore e più accurata revisione degli stessi, ma, essendo stati redatti con pessima grafia e con notevole scarsità di informazioni, è probabile che non potranno essere di grande aiuto nel risolvere l'enigma.

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Il fatto che Francesca Scaccheri abbia vissuto a Molino dei Torti, porta a pensare che forse ci sia scritto qualcosa nei registri di quel paese, dei quali, però, non sappiamo nemmeno se esistano.

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I GENITORI DI JACOBO BERRI

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Di solito, i genitori di una persona vengono ricavati dal suo atto di matrimonio ma, in questo caso, essendo Jacobo e Francesca Scaccheri "amanti clandestini", non si sposarono mai, e questo complica notevolmente la ricerca.

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I dati raccolti ad oggi ci dicono che, in quel periodo, molti "Jacobo" nati da famiglie Berri residenti a Castelnuovo Scrivia, fossero già deceduti nel 1611, e che gli unici ancora vivi in quel momento, fossero il figlio di Gio Antonio ed Arasina, nato nel 1583, e quello di Agostino e Colombina nato nel 1595. Col ritrovamento del testamento di Jacobo fu Agostino scritto nel 1626, in cui non è citato alcun figlio, diventa più "verosimile" la possibilità che lo Jacobo padre di Pietro Antonio, sia stato il figlio di Gio Antonio e Arasina.

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Ed essendo Gio Antonio ed Agostino fratelli, il loro padre è comunque lo stesso e risulta esser un tal Antonio già morto nelle "Bocche da sale" del 1582: questi potrebbe essere, senza certezza documentale, il capostipite dei Berri di Viguzzolo.

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Le ricerche proseguono...

FINE DEI GIOCHI?

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Con l'atto di nascita di Pietro Antonio nel 1611, l'individuazione del padre Jacopo e forse anche del nonno Gio Antonio, e addirittura del bisnonno Antonio, la ricerca delle radici della famiglia Berri è giunta al 16° secolo.

 

E' questo un limite temporale ultimo: l'archivio della chiesa dei santi Pietro e Paolo di Castelnuovo Scrivia si ferma al 1551 circa.

Siamo quindi alla "fine dei giochi"? 

Forse no!

Bisogna ricordare che sono stati rinvenuti documenti che citano alcune "famiglie Berri" antecedenti quella data.

 

Tali atti, rinvenuti presso l'archivio di stato di Modena, sono liste di famiglie per il pagamento delle tasse a Borso d'Este (la "Gabella del Sale" di Castelnuovo Scrivia) e sono datati 1463.

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Nel libro di Italo Cammarata "Il paese ritrovato" è riportata interamente questa Gabella del Sale ed in essa sono presenti 9 famiglie "Berri" per un totale di 55 persone.

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Il libro è consultabile liberamente presso il sito della storia della bassa valle Scrivia, qui disponibile per la lettura.

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E' logico dedurre che tra queste 9 famiglie possa esserci quella da cui ha avuto origine la stirpe dei Berri consanguinei ma non è una deduzione certa al 100%: non esistono documenti che leghino le famiglie Berri della Gabella del Sale del 1463 a quelle degli atti presenti in parrocchia a Castelnuovo del 1551. Generazioni molteplici rimangono ignote.

Rimanendo nel campo delle ipotesi, la più numerosa tra le famiglie Berri del 1463 è quella di Uberto: 19 persone, incluse cognate, nuore e servitori. Forse tra loro si annida il nostro antenato più antico..

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E con un pensiero proprio ad Uberto e a quei Berri distanti da noi più di mezzo millennio, che si conclude il nostro viaggio del tempo.

 

Un viaggio incompleto perchè la storia antecedente il 1400 ci dice che in Francia esistesse una regione che si chiamava "Berry" o "Berri" e da cui si formarono molti cognomi locali.. forse le nostre antiche radici affondano proprio nel terreno di Francia?

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"au revoir, chers amis Berrì"

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​..nella speranza che un altro Berri in futuro voglia proseguire le ricerche...

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