CATALDO BOSELLI, L'ALBERO DEL 1910 E IL "COVID 19"
- Giorgio Berri
- 14 set 2020
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 7 feb 2021
Qualche anno fa sono finalmente venuto in possesso dall'albero genealogico della famiglia nobile Boselli-Bonini di Piacenza

Sono imparentato con loro tramite mia nonna paterna, Maria Vittoria Boselli-Bonini che sposò mio nonno, Mario Berri (nella foto i due alla "Pusterla" di Vigolo Marchese il 25 agosto 1937): l'albero era conservato nell'archivio di famiglia.
Fu all'inizio del secolo scorso che Cataldo Boselli, Tenente Colonnello dell'Esercito in servizio presso la Scuola di Guerra di Torino, terminò di redigere il documento che copre l'arco di tempo che va dal 1300 al 1900 (dell'eroica morte dei suoi figli ho già scritto qui).
In esso è riportata la genealogia dei Boselli di Piacenza che, agli inizi del 1700, si unirono ai Bonini, creando così la stirpe dei "Boselli-Bonini".
Cataldo era mosso sicuramente dalla curiosità della ricerca ma anche dal desiderio di ricevere il riconoscimento ufficiale dalla "Consulta Araldica del Regno" come erede diretto di una famiglia nobile.
A quei tempi, essere riconosciuto "nobile" avrebbe portato dei vantaggi alla carriera militare sua e dei suoi due figli, Rodolfo e Livio, anche loro giovani Ufficiali delle forze armate italiane.
La Consulta concordò con la validità storica della documentazione prodotta da Cataldo e, con il decreto del 9 luglio 1903, lui e figli furono riconosciuti discendenti di famiglia nobile.
Negli anni successivi Cataldo continuò, per passione, ad aggiornare i dati dell'albero affinando nomi, dati e luoghi fino al 1910.
Il suo lavoro è composto da otto pannelli in cartoncino arrotolati come pergamene e pieni di informazioni.
I primi sette sono denominati "tavole" numerate in caratteri romani, ciascuna di grandezza xxx cm per xxx cm.
La tavola "I" (cioè "1") descrive i cenni generali riguardanti la famiglia: nobiltà, stemma, il cognome "Bonini", parentadi, patrimonio, dimora, lasciti pii ed archivio.
Le tavole dalla "II" (nella foto) alla "VII" riportano l'albero genealogico suddiviso, a causa della sua grandezza, in più parti.

Ogni persona non è identificata solo col nome (il che avrebbe ridotto le dimensioni dell'intero albero), ma anche con altri informazioni riguardanti la vita del soggetto: date di nascita, morte, matrimonio, nome e parentele delle mogli, professioni, luoghi di residenza, sepoltura, possedimenti acquisiti, documenti a riferimento ecc..
L'ottavo pannello, è un enorme rotolo di più di 4 metri di lunghezza e riporta tutto l'albero genealogico dei Boselli-Bonini a partire da Gian Francesco vissuto nel 17° secolo.
In un foglio aggiuntivo sono poi indicate tutte le dimore dei Boselli-Bonini di Piacenza viventi nel mondo alla data del 22 marzo 1910. (nella foto lo stemma dei Boselli-Bonini di Piacenza)

Io sono un parente diretto dei Boselli: per me la signora Maria Vittoria Boselli-Bonini era solo l'amorevole "nonna Mimy", quella che ci preparava la crema e che leggeva a me e a mio fratello, prima di andare a dormire, le avventure di Don Camillo e Peppone.
Ormai da anni sto compilando l'albero genealogico tramite gli strumenti moderni di cui oggi possiamo usufruire: il computer ed internet.
Quando finalmente sono entrato in possesso del lavoro di Cataldo Boselli, ho potuto aggiornare "in digitale" il ramo dei Boselli-Bonini a partire da "nonna Mimy" fino ad arrivare a Gian Francesco nato, secondo i dati scritti da Cataldo, nel 1652.
Una volta terminato, mi sono chiesto: perchè non tentare di andare ancora più indietro nel tempo, prima del 1652, tentando di scoprire i genitori di Gian Francesco Boselli?
Anche lo stesso Cataldo avrebbe voluto farlo, ma non ci riuscì e ce lo racconta lui stesso nelle sue tavole: l'archivio di famiglia da cui trasse tutte le informazioni (un vecchio armadio pieno zeppo di inestimabili documenti antichi) aveva molti atti in cui apparivano vari Boselli ma per alcuni di loro non era stato possibile ricostruire i legami familiari con il capostipite Gian Francesco.
Per non perderne memoria, aveva comunque deciso di inserirli nella seconda tavola del suo lavoro, senza collegamenti con l'albero principale, nella speranza che qualcuno, in un futuro più o meno remoto, potesse concludere l'opera.
L'idea che potessi essere io a farlo mi stuzzicava non poco, specialmente tenendo conto che nel fornitissimo sito internet "familysearch" molti dei documenti anagrafici delle chiese della città natale dei Boselli, Piacenza, erano stati digitalizzati ed erano disponibili gratuitamente per la consultazione.
Sono 45 parrocchie con migliaia di pagine di atti da visionare a cui Cataldo, all'inizio del 1900, probabilmente non aveva potuto accedere!
Ho quindi iniziato a cercare, partendo dalle date più recenti, gli atti originali di nascita, morte o matrimonio; il riscontro documentale con quanto scritto da Cataldo è stato quasi perfetto ma, arrivato al capostipite Gian Francesco, le tracce sono diventate confuse e indistinte: mi sono insomma ritrovato nello stesso "cul de sac" che più di 100 anni fa incontrò lui stesso Cataldo.
Prima del 1652 si trovano molte famiglie Boselli negli archivi digitali ma senza apparenti collegamenti diretti con Gian Francesco.
Per molto tempo ho temuto di non poter proseguire oltre, fino a quando ho recuperato lo splendido e monumentale libro "Le antiche famiglia di Piacenza ed i loro stemmi" del 1979 (nella foto lo splendido volume appena ritirato dalla biblioteca di Ferrara riaperta dopo la chiusura per il lockdown Covid 19).

In esso un paragrafo è dedicato ai Boselli-Bonini ricostruendone la famiglia a partire dal 1500!
Per quanto d'aiuto, però, il libro non riporta le parrocchie di appartenenza delle persone citate: non avere questa informazione vuol dire fidarsi della parola degli autori senza avere i documenti originali di nascita o morte, violando così quella regola che mi sono dato quando ho iniziato a creare l'albero digitale, cioè non aggiungere parenti senza averne gli atti storici anagrafici.
Unica strada: scartabellare migliaia di pagine digitali delle 45 parrocchie.. operazione lunghissima, faticosa e quasi impossibile..
Ed è qui che entra in gioco il... Coronavirus!
La "prigionia forzata" che ha costretto l'Italia intera a chiudersi in casa per mesi è stata per me l'occasione per dedicare tempo a quest'opera che mai avrei potuto tentare prima: cercare tra quelle migliaia di pagine del sito gli atti per confermare la correttezza sia dei dati scritti nel libro del 1979 che dei dati riportati nell'albero di Cataldo Boselli.
E dopo mesi di sforzi di fronte allo schermo del PC, quegli atti sono finalmente stati ritrovati!
Ora Gian Francesco Boselli non è più.."orfano": abbiamo i nomi e le date dei suoi genitori, dei suoi nonni, dei suoi bisnonni fino al trisavolo Giovanni, nato agli inizi del 1500 (e forse anche di suo padre Francesco ma di quest'ultimo però non c'è la certezza assoluta che sia la persona giusta).

Una grande soddisfazione che vorrei poter coronare con una stretta di mano ed un abbraccio con Cataldo (nella foto un suo ritratto databile intorno al 1920), al quale dedico questa ricerca!
Me lo immagino in un giorno qualunque di fine 1800, di fronte a quell'armadio, archivio di famiglia, pieno di documenti che iniziavano a marcire, consunti dall'umidità e dal tempo, a pensare che avrebbe dovuto creare un nuovo albero di famiglia prima che le informazioni fossero perse per sempre.. alla sua gioia quando le tavole furono concluse, frutto di anni di ricerche ed indagini, ma al dispiacere di non essere arrivato fino in fondo!
Chissà, caro Cataldo, cosa penseresti ora se sapessi che, anche grazie a te, quei nomi e quelle storie non sono più rinchiusi in un armadio ma sono ora patrimonio della storia comune, presenti nello spazio eterno ed immateriale nel cyberspazio!
E mi piace poter immaginare che, una volta inseriti i nomi nell'archivio di "familysearch" da tutti consultabile, tutta la famiglia Boselli-Bonini potrà essere visualizzata, consultata, ricercata da qualunque persona in qualunque parte del globo fino a quando la rete continuerà ad esistere: adesso, cari antenati, sarete per sempre presenti nel ricordo comune. Dagli antenati di Gian Francesco Boselli, attraverso Cataldo Boselli fino a.. me stesso!
Caro Cataldo, in fondo lo abbiamo fatto insieme "attraverso il tempo".. e dopo 120 anni possiamo dirlo: la missione è compiuta!
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