1865: LE DUE MOGLI DI CARLO GIUSEPPE [AGGIORNAMENTO NEL CAPITOLO FINALE]
- Giorgio Berri
- 5 dic 2018
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 26 lug 2022

Carlo Giuseppe Berri nacque a Castelnuovo Scrivia nel 1834 e si sposò due volte.
La storia dei suoi due matrimoni è stata poco chiara fino a quando, qualche anno fa, non ho iniziato a digitalizzare i documenti dell'archivio di famiglia, trovando gli elementi per svelare il mistero.
Ecco cosa accade.
Matrimonio e morte di Clara
Il 1° Aprile 1865 Carlo Giuseppe di 31 anni sposa Clara Maria Clotilde Palmana (foto). La donna ha 25 anni, è nata a Varzi, vive a Viguzzolo ed è la figlia di Giuseppe Palmana e Serafina Muzio, entrambi domiciliati a Varzi. Si sposano a Viguzzolo, celebrante don Pietro Ruffini. Tra i testimoni c'è il conte Francesco Leardi.
Il loro matrimonio dura poco perchè la donna morirà di parto in casa il 9 gennaio 1866. Un documento scritto a mano da Carlo Giuseppe nel 1876 spiegherà cosa era successo: il 1° gennaio era nato un bimbo a cui era stato dato il nome di Luigi ma la madre aveva cominciato a stare male, e le attenzioni erano state rivolte più a lei che al nascituro. Purtroppo anche il bambino era in cattivissimi condizioni a causa di un'infezione acuta della pelle, "l'erisipela", causata da uno streptococco. In quegli anni questa infezione causava la mortalità del 100% tra i bambini.
E così, mentre si cercava inutilmente di curare la madre, che moriva il 9 gennaio per "febbre puerperale convulsiva", anche il bimbo si spegneva il giorno successivo per, come riferisce lo stesso Carlo "..non averlo saputo curare nella confusione della grave malattia della madre"
Le cerimonie funebri si svolgono nella parrocchia di Viguzzolo nei giorni 11 e 18 gennaio.
Bisogna ricordare che Carlo Giuseppe era un dottore laureato in medicina e chirurgia ostetrica.
Il secondo matrimonio con Antonia Elena Palmana
Passano pochissimi giorni: ed ecco una lettera del 29 febbraio, inviata da un avvocato di nome Giovanni Michele Cavallo in risposta ad una missiva, che non abbiamo, di Carlo Giuseppe.
L'avvocato scrive:
"Due cose Ella mi domanda nella sua ultima, la 1^ riguarda il modo di ricorrere, la seconda il modo di ottenere la dispensa dall'impedimento d'affinità di cui è caso.
Riguardo alla prima, le dico essere necessario ricorrere prima al Re, poscia alla Santa Sede. Al Re si ricorre mediante supplica in carta da bollo diretta al Re in cui a nome ambi li sposi si chiede la dispensa significando specificatamente i motivi in cui si appoggia la domanda. Tale supplica deve portare in calce la dichiarazione del sindaco e del parroco constatante la verità dell'esposto, apponendovi pure il bollo del comune e della parrocchia. Alla supplica devono unire scritti su carta da bollo da 50 centesimi e debitamente legalizzati dalla Curia Vescovile, li estratti autentici 1° di nascita e battesimo d'ambi i postulanti - 2° di nascita, matrimonio e morte della moglie defunta. L'indirizzo sul plico contenente dette carte deve farsi non al Re ma al Ministro di Grazia e Giustizia in Firenze.
Il Ministero, prese che avrà informazioni dalle autorità locali sulla verità dell'esposto, sentito il parere del procuratore Generale del Re, sottomette il decreto di placet, cioè d'aggradimento sovrano.
Riguardo alla seconda domanda non saprei che rispondere mancando necessari dati, cioè se la moglie defunta abbia lasciato prole e quale sia l'età della sposa - quale il luogo di sua nascita, se in città molto popolata oppure in piccolo villaggio - se da genitori di condizioni civile - se dotata od indotata - se di buona fama. Del che tutto deve farsi scritturare nel ricorso."
Pur non essendo certi su quale fossero le due domande che Carlo Giuseppe avanzò all'avvocato, una cosa è chiara: dopo poco tempo dalla morte della prima moglie, Carlo si è già dato da fare per capire come sposarsi con la di lei sorella, Antonia Elena detta "Antonietta".
La pratica viene quindi imbastita ed il giorno 13 aprile Giuseppe Palmana, notaio e padre della defunta Clara, redige un documento per autorizzare il matrimonio tra suo genero, Carlo Giuseppe Berri e la figlia Antonietta (foto), minore di età, una volta ottenute le necessarie dispense.

Il 30 giugno, il pro Re Torazzi (Procuratore Capo avanti la corte d'appello di Casale) redige un elenco "dei titoli che si presentano a corredo del ricorso dei signori Berri.. e Palmana Antonietta". Tra i documenti troviamo "Estratto di matrimonio 1° Maggio 1866 autorizzato Lunassi Sindaco"
[AGGIORNAMENTO DICEMBRE 2018]
26 aprile 1870: Carlo Giuseppe sposa Antonia Elena Palmana
Grazie alla collaborazione del comune di Viguzzolo, è stato possibile rintracciare il documento di matrimonio civile tra Carlo Giuseppe Berri ed Elena Antonia Palmana.
Nel resoconto dello sposalizio risulta che, oltre i soliti atti di prammatica, vengono presentati anche l'estratto di morte della prima moglie di Carlo Giuseppe ed il Decreto Regio di dispensa dall'impedimento di matrimonio: ciò vuol dire che le pratiche imbastite dagli avvocati di Carlo Giuseppe ebbero successo.
Si resta colpiti però dalla "timeline" che ha portato al matrimonio e che ripercorriamo insieme.
1866: il 9 gennaio muore la prima moglie Clara; 26-28 febbraio (data presunta) Carlo Giuseppe scrive ad un amico avvocato per sapere come fare per sposarsi con la sorella della defunta (ancora minorenne) e si iniziano ad imbastire le pratiche legali che dovranno coinvolgere finanche il Re e la Santa Sede.
1870: ben 4 anni dopo, si celebra il matrimonio.
La prima riflessione riguarda la "speditezza" con cui Carlo Giuseppe si.. innamorò di Elena Antonia.
La seconda riflessione sui tempi intercorsi tra i primi documenti ed il matrimonio: 4 anni di distanza!
1860-1870: una società differente
Dopo aver probabilmente assistito personalmente al parto (era dottore di medicina e chirurgia con tesi in ginecologia), ed alla morte della prima moglie Clara e del primo figlio, Carlo Giuseppe scopre l'amore per Elena Antonia e scrive all'amico avvocato per sposarsi con la sorella ed il padre di lei (notaio), senza nulla eccepire, con un documento scritto di suo pugno, accetta. Ricordate che tutto questo (morte, innamoramento, inizio pratiche) accade in poco più di un mese.
Ma tutta questa frenesia nel volersi sposare trova un qualche impedimento ed il matrimonio si celebra invece 4 anni dopo.
Se veramente erano consapevoli che le pratiche burocratiche (da inviare addirittura a Re e Santa Sede), avrebbero impiegato così tanto tempo, perchè correre? Perchè Carlo Giuseppe era veramente e pazzamente innamorato di Elena Antonia e voleva sposarla prima possibile? Per accelerare il tutto in vista del rischio che il matrimonio non sarebbe mai stato autorizzato? Per un.. "accordo prematrimoniale" col padre delle due sorelle per cui, all'eventuale morte della prima, era già stato deciso che si sarebbe preso la seconda?
Non lo sappiamo: ma forse è un errore analizzare i fatti con la visione "moderna" di una società ben differente da quella attuale.
Quello che possiamo dire con certezza è che il matrimonio durò e diede ottimi frutti. La coppia ebbe tanti figli (Luigi, Giuseppe, Raffaele, Maria, Pietro, Gian Camillo, Ninetta), i due vissero insieme per quasi 30 anni, e il loro rapporto fu interrotto solamente dalla morte di Antonietta che avvenne nel 1899.
I giudizi su quanto accaduto, in fondo, non contano.
Quello che conta sono i fatti tramandati dai documenti abbandonati su scaffali impolverati, documenti che oggi abbiamo ritrovato e che ci narrano di una storia familiare affascinante e complessa, permettendoci di riflettere profondamente sul passato, presente e futuro di una società diversa da quella odierna ed in continua e perenne evoluzione.
[5 Dic 2018 - AGGIORNAMENTO: l'articolo è stato rivisto in questa ultima parte, alla luce del documento di matrimonio tra Carlo Giuseppe Berri ed Elena Antonia Palmana che il comune di Viguzzolo ha inviato all'autore in data 4 Dicembre 2018]
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