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1865: LE DUE MOGLI DI CARLO GIUSEPPE

  • Giorgio Berri
  • 2 nov 2018
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 26 lug 2022


La storia dei suoi due matrimoni è stata poco chiara fino a quando, qualche anno fa, non ho iniziato a digitalizzare i documenti dell'archivio di famiglia, trovando gli elementi per svelare il mistero.

Ecco cosa accade.

Matrimonio e morte di Clara

Il 1° Aprile 1865 Carlo Giuseppe di 31 anni sposa Clara Maria Clotilde Palmana (foto). La donna ha 25 anni, è nata a Varzi, vive a Viguzzolo ed è la figlia di Giuseppe Palmana e Serafina Muzio, entrambi domiciliati a Varzi. Si sposano a Viguzzolo, celebrante don Pietro Ruffini. Tra i testimoni c'è il conte Francesco Leardi.

Il loro matrimonio dura poco perchè la donna morirà di parto in casa il 9 gennaio 1866. Un documento scritto a mano da Carlo Giuseppe nel 1876 spiegherà cosa era successo: il 1° gennaio era nato un bimbo a cui era stato dato il nome di Luigi ma la madre aveva cominciato a stare male, e le attenzioni erano state rivolte più a lei che al nascituro. Purtroppo anche il bambino era in cattivissimi condizioni a causa di un'infezione acuta della pelle, "l'erisipela", causata da uno streptococco. In quegli anni questa infezione causava la mortalità del 100% tra i bambini.

E così, mentre si cercava inutilmente di curare la madre, che moriva il 9 gennaio per "febbre puerperale convulsiva", anche il bimbo si spegneva il giorno successivo per, come riferisce lo stesso Carlo "..non averlo saputo curare nella confusione della grave malattia della madre"

Le cerimonie funebri si svolgono nella parrocchia di Viguzzolo nei giorni 11 e 18 gennaio.

Bisogna ricordare che Carlo Giuseppe era un dottore laureato in medicina e chirurgia ostetrica.

Il secondo matrimonio con Antonia Elena Palmana

Passano pochissimi giorni: ed ecco una lettera del 29 febbraio, inviata da un avvocato di nome Giovanni Michele Cavallo in risposta ad una missiva, che non abbiamo, di Carlo Giuseppe.

L'avvocato scrive:

"Due cose Ella mi domanda nella sua ultima, la 1^ riguarda il modo di ricorrere, la seconda il modo di ottenere la dispensa dall'impedimento d'affinità di cui è caso.

Riguardo alla prima, le dico essere necessario ricorrere prima al Re, poscia alla Santa Sede. Al Re si ricorre mediante supplica in carta da bollo diretta al Re in cui a nome ambi li sposi si chiede la dispensa significando specificatamente i motivi in cui si appoggia la domanda. Tale supplica deve portare in calce la dichiarazione del sindaco e del parroco constatante la verità dell'esposto, apponendovi pure il bollo del comune e della parrocchia. Alla supplica devono unire scritti su carta da bollo da 50 centesimi e debitamente legalizzati dalla Curia Vescovile, li estratti autentici 1° di nascita e battesimo d'ambi i postulanti - 2° di nascita, matrimonio e morte della moglie defunta. L'indirizzo sul plico contenente dette carte deve farsi non al Re ma al Ministro di Grazia e Giustizia in Firenze.

Il Ministero, prese che avrà informazioni dalle autorità locali sulla verità dell'esposto, sentito il parere del procuratore Generale del Re, sottomette il decreto di placet, cioè d'aggradimento sovrano.

Riguardo alla seconda domanda non saprei che rispondere mancando necessari dati, cioè se la moglie defunta abbia lasciato prole e quale sia l'età della sposa - quale il luogo di sua nascita, se in città molto popolata oppure in piccolo villaggio - se da genitori di condizioni civile - se dotata od indotata - se di buona fama. Del che tutto deve farsi scritturare nel ricorso."

Pur non essendo certi su quale fossero le due domande che Carlo Giuseppe avanzò all'avvocato, una cosa è chiara: dopo poco tempo dalla morte della prima moglie, Carlo si è già dato da fare per capire come sposarsi con la di lei sorella, Antonia Elena detta "Antonietta".

I documenti vengono quindi preparati, ed il giorno 13 aprile Giuseppe Palmana, padre e notaio della defunta Clara, redige un documento per autorizzare il matrimonio tra suo genero, Carlo Giuseppe Berri e la figlia Antonietta (foto), minore di età, una volta ottenute le necessarie dispense.

Il 30 giugno, il pro Re Torazzi (Procuratore Capo avanti la corte d'appello di Casale) redige un elenco "dei titoli che si presentano a corredo del ricorso dei signori Berri.. e Palmana Antonietta". Tra i documenti troviamo "Estratto di matrimonio 1° Maggio 1866 autorizzato Lunassi Sindaco"

Purtroppo a tutt'oggi non è stato possibile rintracciare il documento di matrimonio tra Carlo Giuseppe Berri ed Elena Antonia: le ricerche effettuate in parrocchia hanno dato esito negativo.

Possiamo però dire con certezza che il secondo matrimonio fu organizzato e celebrato in grande fretta, a pochissima distanza del primo. E la cosa sorprende in quanto le ragazze erano sorelle, il marito era anche cognato, ed oggi si direbbe che non fu rispettato alcun periodo di lutto per quanto accaduto.

Senza poi dimenticare che la ragazza sposata era minorenne (quindi inferiore ai 21 anni).

Nonostante questa confusione, c'è da dire che il matrimonio diede ottimi frutti. La coppia ebbe tanti figli (Luigi, Giuseppe, Raffaele, Maria, Pietro, Gian Camillo, Ninetta), vivendo insieme fino alla morte di Antonietta che avvenne nel 1899.

[8 Nov 2018 - AGGIORNAMENTO: Dopo le ricerche infruttuose effettuate in parrocchia da mia zia Maria, ho scritto all'anagrafe di Viguzzolo, chiedendo di ricercare gli atti del secondo matrimonio di Carlo Giuseppe.]

 
 
 

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